Sentiero dei sospiri

Dislivello: circa 200 m
Durata: 1,5 ore
Difficoltà: E
Sviluppo del percorso: 2,5 km
Acqua: non sono presenti sorgenti lungo il percorso
Attrezzatura necessaria: scarponi da trekking e indumenti a strati tecnici
Attrezzatura aggiuntiva consigliata: bastoncini da trekking.
Percorso (traversata): Vatoliere, Schiappone, Scarrupata di Barano
Presenza di acqua potabile:
Non sono presenti fonti lungo il percorso
Percorso con quote altimetriche:
Vatoliere (155 m), Sgarrupata di Barano (330 m), Monte Vezzi (392 m), Piano Liguori (330 m), Campagnano (100 m).
Località sul percorso, eventuali punti di appoggio:
Piano Liguori, presenti vari ristoranti lungo il percorso.
Caratteristiche e descrizione del percorso, ed eventuali peculiarità storiche, culturali, naturali, paesistiche:
Il percorso inizia su strada carrabile intorno al cratere “Vatoliere” in direzione “Madonna di Montevergine”. Si prosegue per un sentiero irto ma affascinante, la “Scarrupata di Barano” le cui pareti mostrano begli esempi di materiali vulcanici stratificati (tufo , pomici, lapilli, ceneri bianche, roccia trachitica) ben visibili percorrendo la bretella 504c. Arrivati sul promontorio tra vigneti, macchia mediterranea ed un castagneto si sale su Monte Vezzi, un duomo Vulcanico di 392 m. La discesa dalla cima verso Piano Liguori ci offre un bel panorama su Punta San Pancrazio (156 m) con la caratteristica chiesetta a strapiombo sul mare, raggiungibile percorrendo la bretella 504a. Durante il tragitto si incontrano vecchie cantine scavate nella roccia integrate nei terrazzamenti della zona che guardano lo splendido scenario del mare aperto e che incontra le altre isole del Golfo (Procida, Vivara e Capri) e la Costiera Amalfiana. Si prosegue per un agile sentiero a strapiombo su varie insenature nelle quali confluiscono terrazzamenti ripidissimi coltivati a vigneti. Tra questi vigneti e costeggiando la splendida Baia di Cartaromana in fondo alla quale sono ancora visibili i resti di “Aenaria” la vecchia Ischia Romana sommersa si completa l’escursione con il rientro a Campagnano.
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