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Ischia, la più grande delle isole partenopee deve di certo la sua fama nel mondo per il mare e le terme. Due aspetti, questi, di certo molto importanti, ma che rappresentano solo la punta dell’icerberg di un territorio di una complessità unica. La sua posizione geografica, che determina situazioni climatiche peculiari, unita ad una conformazione geo-morfologica speciale,  rappresentano un unicum ambientale nel Mediterraneo, un laboratorio naturale, dove vivere e comprendere appieno il significato del concetto di biodiversità.  Conosciuta come “ISOLA VERDE”, presenta una ricchezza floristica prorompente, deve però tale appellativo non alla vegetazione, come molti credono, ma alla particolare roccia, unica al mondo, che costituisce l’ossatura centrale dell’isola: il TUFO VERDE.

La complessità geologica si traduce in una struttura estremamente varia del territorio ischitano, con la formazione di ambienti molto diversificati tra loro per geomorfologia, fattori biotici e microclima, condizioni ambientali che determinano una notevole presenza di varie specie vegetali: nei suoi appena 46.5 Kmq se ne trovano più di 700 diverse.

Si sono strutturati, così, ecosistemi molto diversi tra loro e, seppur limitati nella estensione, di grande valenza ecologica. In pochi Km si ha la sensazione di viaggiare nel tempo e nello spazio passeggiando tra paesaggi molto differenti tra loro: macchia mediterranea, boschi, foreste tropicali, luoghi esotici, forre, paesaggi di alta montagna, e non solo.

Tra le specie vegetali presenti sul territorio isolano, alcune, il cui proprio areale di distribuzione si trova in regioni tropicali e subtropicali, sono presenti con pochi esemplari, solo in ambienti molto particolari, cioè nei pressi di fumarole. L’alta termalità del suolo e il vapore acqueo delle aree fumaroliche creano un microclima che consente a queste specie di ritrovare l’ambiente tropicale, anche durante l’inverno. Un esempio è lo zigolo delle fumarole (Pycreus polistachius), ma degna di nota è anche la “Felce dell’Epomeo” – Woodwardia radicans L., che fatta eccezione per il suo naturale areale di distribuzione, nel mondo è visibile soltanto ad Ischia, appunto, e nella Valle delle Ferriere in Costiera amalfitana.

Questa stretta relazione che intercorre tra elementi naturali e geologici, la continuità fra terra e mare, influisce anche poi sull’aspetto antropico, storico e culturale.

Un viaggio di scoperta dell’isola d’Ischia si può trasformare in un modo speciale di osservare e vivere un territorio in chiave sistemica, evidenziando la stretta relazione tra passato e presente e facendo emergere le forti identità locali, perfettamente integrate con l’ambiente.

Infatti, la natura vulcanica ed il suolo fertile hanno consentito lo sviluppo di una cultura contadina, che trova la sua massima espressione nella coltivazione della vite e nella produzione del vino; cultura che si è andata consolidando nel tempo e che ancora oggi, a tratti nascosta, a tratti più evidente, si legge lungo il dedalo di sentieri e mulattiere che si intrecciano all’interno del territorio. Il complesso assetto di quest’ultimo, infatti, ha comportato la realizzazione di una capillare rete di collegamenti (sentieri, mulattiere, ripide gradinate), spesso scavati negli strati rocciosi, mentre i terreni coltivati, scanditi dai terrazzamenti, venivano sostenuti da una tipica muratura a secco di contenimento, le parracine.

Ecco che quindi allo scopo di ripristinare questa complessa rete di collegamenti e di raccontare le storie che si celano e che raccontano un territorio unico al mondo nasce l’esigenza di individuare e realizzare una rete sentieristica ed una carta escursionistica.

Ambiente e storia; mare e vulcani; biodiversità naturale e biodiversità culturale, tradizioni ed enogastronomia: questi gli aspetti più rilevanti di una identità ischitana, che non deluderà chiunque voglia scoprirla.

Sentiero CAI 501
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Sentiero CAI 503
Sentiero CAI 504
Sentiero CAI 505